COMUNICATO STAMPA - 19 dicembre 2011
Spumante docg: presentato un progetto di rilancio per l’oro dell’alta Langa
Ha ottenuto il marchio Docg nel 2002, poi ha trascorso un decennio nell’anonimato. Ora è pronto a tornare prepotentemente sul mercato
DOGLIANI- La sua docg esiste almeno dal 2002. E’ stato anche denominato “lo
champagne di Langa”. Ma quelli che lo producono sono pochissimi, gli intenditori
che sono a conoscenza della sua esistenza ancor meno. E pensare che lo “spumante
alta langa docg” era nato per garantire un futuro ai vigneti della langa più
spopolata. Il giro di boa sta nel progetto di rilancio per promuovere la
produzione di uno dei più prestigiosi prodotti del territorio langarolo. Ne
hanno dibattuto sindaci, produttori, presidenti di cantine sociali unitamente
all’assessore regionale Claudio Sacchetto nell’incontro tenutosi a Dogliani e
organizzato da Marco Botto, ex consigliere provinciale, nonché promotore del
“progetto spumante alta langa”.

Nel corso dell’incontro, Botto ha illustrato i punti chiave del piano di
rilancio: "Innanzitutto, occorre innalzare il livello altimetrico di produzione
da 250 metri attuali a circa 450 metri. Dopodiché, è necessario riservare
ampliamenti della superficie da coltivare, previsti prioritariamente nelle zone
di alta quota. A tal punto bisogna avviare una massiccia campagna promozionale
al fine di far conoscere il prodotto e, soprattutto, ottenere il supporto della
Regione per le strutture che abbiano una rete ad ampio raggio, come nel caso
della cantina sociale di Clavesana".

E’ dunque evidente che il ruolo di sostegno delle amministrazioni pubbliche è di
vitale importanza, considerazione che trova riscontro nelle dichiarazioni
rilasciate da Botto a margine del dibattito doglianese: “Un’iniziativa
attraverso cui chiediamo alla Regione un impegno di spesa per robuste campagne
promozionali e per il finanziamento di attrezzature per cantine e di
imprenditori privati”.
